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Curiosità

Curiosità sulle api e apicoltura

ape
  • Secondo la FAO, 71 delle 100 specie di colture esistenti, le quali forniscono il 90% di prodotti alimentari in tutto il mondo, si riproducono grazie alle api.

  • Se la raccolta di nettare avviene da un solo tipo di fiore si ottiene un miele monofloreale che prende il nome dalla pianta di origine ( come il miele di castagno, miele di acacia, ecc.), in caso prelevino il nettare da più fiori si ottiene il cosidetto miele millefiori, che è il più acquistato dai consumatori.

  • La Melata è un tipo di miele che le api ottengono rielaborando le secrezioni zuccherine di determinati insetti parassiti delle piante. Ha un colore scuro e tende a rimanere liquido, ha un leggero retrogusto amarognolo, ricca di ferro, dal punto di vista organolettico viene considerato tra i mieli migliori.

  • Per produrre pappa reale l’apicoltore crea, in alcune arnie, condizioni di orfanità e cioè toglie temporaneamente l'ape regina dall'alveare per indurre le operaie a costruire una serie di celle reali da cui con tempestività cronometrica estrarranno il prodotto prezioso.

  • Propoli deriva dal greco pro = davanti e polis = città, in pratica davanti, a protezione della città forse, perché le api spesso usano la propoli per ridurre l’entrata dell’alveare.

  • Gli apicoltori “rubano” il polline dall'arnia con un particolare attrezzo chiamato “Piglia Polline” che è una specie di porta che si applica all’entrata della casetta e consente l’ingresso solo all’ape obbligandola a lasciar cadere in un apposito raccoglitore il suo ricco bottino.

  • La forma esagonale delle cellette è dettata da un razionale uso degli spazi. Questa forma permette di costruire un maggior numero di celle in un minor spazio.

  • I favi sono un insieme regolare di cellette esagonali, con delle pareti sottili e resistenti dove le api depositano miele, polline e allevano la covata. Ogni cella combacia con altre 6, questo da solidità alla struttura e favorisce lo scambio di calore generato dalle larve mantenendo una temperatura costante nella zona di allevamento.

  • Le api operaie cominciano a produrre il veleno dal 15° giorno, ma solamente a partire dal 20° giorno d’età della vita adulta possiede la capacità di aggredire e pungere.

  • Gli sciami sono tutelati da speciali leggi, per tanto non vanno eliminati o danneggiati in nessuna maniera. In caso di necessità, un bravo apicoltore provvederà a catturare lo sciame e collocarlo in un'apposita arnia piglia sciami e trasportato a destinazione

  • Le api volano per circa 3 Km., poi tornano esattamente all'arnia da cui sono uscite: se si sposta l'arnia per più di 20 cm. non la trovano più!

  • Fu lo zoologo permio Nobel Karl Von Frish a scoprire il linguaggio delle api.

  • L'ape italiana (Apis Mellifica ligustica) è una razza molto produttiva, docile e tra le più apprezzate al mondo dagli apicoltori

  • Nella parte terminale dell'addome l'ape ha una ghiandola odorifera detta di Nasònov (nome dello scorpione) che secerne feromone, che facilita il ritrovamento dell'alveare da parte di tutta la colonia, favorisce l'aggregazione dello sciame e marca le sorgenti alimentari. Il miele è il prodotto più comprato nel settore apistico

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